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Novembre 2025

Mercato immobiliare italiano: il retail torna sotto i riflettori

Il settore retail riconquista la scena del mercato immobiliare italiano. È quanto emerge dal report “Italy Retail Spotlight” di Savills, che evidenzia una crescita sostenuta degli investimenti e segnali di forte vitalità nelle principali piazze commerciali del Paese. Con oltre 2,2 miliardi di euro investiti nei primi nove mesi dell’anno – pari al 29% del totale del mercato immobiliare – il retail segna il miglior risultato degli ultimi dieci anni. 

Centri commerciali e outlet trainano il comparto
A guidare la ripresa è la componente out-of-town, che concentra circa l’80% dei volumi totali. I centri commerciali hanno registrato investimenti per circa 800 milioni di euro, inclusa la più grande operazione su un singolo asset retail dell’ultimo decennio. Dopo anni di pausa, anche i factory outlet tornano protagonisti, con la vendita di due portafogli che testimoniano il rinnovato interesse degli investitori. 

Le high street rappresentano il restante 21% dei volumi, con Firenze tra le città più dinamiche. L’attrattività del mercato è sostenuta dall’apertura di nuovi negozi e dal debutto di brand internazionali che scelgono l’Italia per espandere la propria presenza. 

Le grandi città e le nuove destinazioni del lusso
Milano e Roma restano i poli di riferimento per il luxury retail. Nel capoluogo lombardo, la prospettiva delle Olimpiadi Invernali 2026 accelera l’arrivo di marchi globali, in particolare del settore athleisure, mentre la Capitale beneficia dell’effetto Giubileo, di nuovi progetti come la Galleria Alberto Sordi e di un turismo in costante aumento.

A Roma, via Condotti si conferma tra le strade più costose d’Italia con canoni prime di 13.000 euro/mq/anno, subito dopo via Monte Napoleone a Milano. Tuttavia, la crescente competizione tra marchi sta spingendo alla valorizzazione di nuove aree emergenti, oltre i circuiti tradizionali dello shopping. Parallelamente, cresce l’interesse per località balneari, lacustri e di montagna di alta gamma, che si affermano come hotspot per brand e investitori, sostenuti da un turismo internazionale sempre più orientato al lusso esperienziale.

Centri commerciali: segnali di solidità e nuove strategie
Il comparto dei centri commerciali italiani mostra flussi di visitatori in lieve aumento rispetto al 2024 e ricavi stabili. Il calo dell’inflazione ha contribuito a sostenere i consumi, pur in un contesto ancora influenzato dai rincari degli ultimi anni.

I settori legati alla cura della persona e ai servizi risultano i più performanti, mentre le nuove aperture si concentrano soprattutto su abbigliamento, cultura e tempo libero.

Secondo Alberto Albertazzi, Head of Retail Management di Savills, “la gestione dei centri commerciali evolve verso strategie di rilancio e spazi sempre più esperienziali, capaci di rispondere ai nuovi comportamenti di consumo e di creare valore nel tempo”.

L'evoluzione del comparto retail
Per Marco Montosi, Head of Investment di Savills, “il retail è tornato protagonista del mercato immobiliare italiano grazie a operazioni di rilievo e asset resilienti. L’interesse si concentra su proprietà solide e in grado di garantire performance nel lungo periodo”.
Aggiunge Francesca Cattagni, Head of Retail Agency: “Oggi più che mai i brand competono per presidiare le principali destinazioni luxury e high street. Revamping e rigenerazione restano temi centrali per i proprietari, che puntano a trasformare gli spazi in luoghi di esperienza e comunità.” 

Con previsioni di stabilizzazione dei rendimenti e dei canoni prime nei prossimi mesi, il retail si conferma un pilastro strategico per la ripartenza del real estate italiano, tra innovazione, turismo e nuove abitudini di consumo.

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Cernusco S/N (MI) - Rif. 17509

In una posizione comoda e ben collegata, a ridosso della Strada Padana Superiore e a brevissima distanza dalla fermata della metropolitana MM2 Villa Fiorita, proponiamo in vendita un capannone artigianale di circa 380 mq complessivi. L'immobile presenta un’altezza interna di circa 5 metri sotto trave e si trova in buone condizioni generali. È dotato di pavimentazione in cemento, impianto elettrico e di illuminazione, oltre alla predisposizione per l’aria compressa. Il tetto è stato recentemente rifatto, garantendo un’ottima efficienza strutturale. Disponibile da subito, rappresenta una soluzione ideale per attività artigianali o di deposito.

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Muggiò (MB) - Rif. 17250

Nelle immediate vicinanze della strada provinciale 527 (RHO - MONZA) ed a pochi minuti dalla TANGENZIALE NORD e dalla SS36 NUOVA VALASSINA, proponiamo capannone artigianale di mq 305. Il capannone, a pianta regolare e senza pilastri, con altezza interna di 8,25 mt, si sviluppa al piano terra ed è dotato di servizi igienici, di impianto elettrico e di un aerotermo per il riscaldamento.
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L'immobile si presenta in buono stato di manutenzione generale.

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Decesso dell'inquilino moroso: cosa succede al contratto di locazione?

Il contratto di locazione non si estingue automaticamente nel momento in cui il conduttore viene a mancare. Anche quando l’inquilino è moroso, il suo decesso porta al subentro degli eredi conviventi, i quali, a questo punto, diventano responsabili dei canoni arretrati che non sono stati versati al proprietario dell’immobile. In un certo senso si può affermare che gli eredi subentrano negli oneri (l’obbligo di sanare gli arretrati e versare le nuove mensilità) e negli onori (subentrare nel contratto di affitto) degli accordi presi dal conduttore deceduto.

Cosa succede al contratto di locazione se l'inquilino muore
Gli eredi conviventi subentrano nel contratto di locazione ad uso abitativo in caso di decesso dell’inquilino, anche nel momento in cui quest’ultimo fosse moroso. I soggetti che succedono alla locazione sono i seguenti:

  • il coniuge;
  • l’altra parte dell’unione civile;
  • gli eredi legittimi (come i figli e le figlie);
  • il convivente di fatto.

Per poter subentrare al contratto di affitto è necessario che gli aventi diritto abbiano vissuto sotto lo stesso tetto dell’inquilino deceduto fino alla sua morte.

Le comunicazioni da effettuare
Benché il subentro avvenga in modo automatico, gli eredi sono tenuti ad effettuare una serie di comunicazioni all’Agenzia delle Entrate: dovrà essere utilizzato il modello RLI, attraverso il quale devono essere indicati i dati anagrafici e il codice fiscale del defunto.
Questo passaggio è indispensabile per aggiornare e rendere noto all’AdE chi sono i nuovi soggetti che subentrano nei diritti/doveri del defunto.

Quando scatta l’obbligo della disdetta
Il contratto di locazione continua in modo automatico, benché l’inquilino sia morto. Gli eredi che hanno intenzione di lasciare l’immobile devono comunicare la disdetta al locatore in modo da evitare che scatti il tacito rinnovo, almeno laddove sia previsto.

Il decesso dell’inquilino intestatario originale del contratto costituisce una giusta causa di recesso, che permette di interrompere il contratto senza che sia necessario attendere la sua naturale scadenza. È necessario dare, però, un preavviso di almeno sei mesi.

A quali obblighi sono sottoposti gli eredi
Nel momento in cui gli eredi subentrano in un contratto di locazione di un inquilino moroso deceduto sono tenuti:

  • pagare tutti i canoni di locazioni che risultano essere scaduti prima del decesso del conduttore e che quest’ultimo non ha corrisposto. Devono sanare anche le spese condominiali - anche note come oneri accessori: ogni singolo erede risponde del debito del de cuius nei limiti della propria quota di eredità. Non risponde degli inadempimenti degli altri eredi;
  • a versare i canoni di locazione e le spese condominiali che sono scaduti dopo la morte dell’inquilino. In questo caso vige la responsabilità solidale: il locatore ha la possibilità di chiedere il pagamento a ogni erede per l’intero importo dovuto. Chi dovesse saldare l’intero debito ha la possibilità di rivalersi sugli altri per la parte che compete loro. 

Come gestire la caparra in caso di morte dell’inquilino
La caparra, in caso di morte dell’inquilino, deve essere restituita agli eredi nel momento in cui questi ultimi provvedono a riconsegnare l’immobile in buono stato e, soprattutto, se non ci sono dei canoni di locazione o delle spese arretrate.

Gli eredi che subentrano nel contratto di affitto devono restituire la caparra al proprietario maggiorata degli interessi legali maturati fino a quel momento. Ma ecco nel dettaglio quali situazioni si vengono a creare:

  • eredi che subentrano: in questo caso la cauzione rimane in essere;
  • eredi che non subentrano: è necessario restituire l’immobile al locatore, saldando gli eventuali canoni arretrati e le spese accessorie. Se tutto si chiude senza pendenze e non sono stati riscontrati dei danni all’immobile, la caparra deve essere restituita agli eredi.

 Nel caso in cui il locatore non dovesse restituire la caparra senza un valido motivo - ossia quando non ci dovessero essere dei danni o dei canoni arretrati - gli eredi possono inviare una richiesta formale con raccomandata o Pec o, nei casi più estremi, agire in via legale.

Svuotare l'appartamento di un inquilino moroso senza eredi
La morte di un inquilino moroso (qui è possibile consultare la banca dati degli inquilini morosi) senza eredi non permette al locatore di procedere allo svuotamento dell’appartamento in modo autonomo. Deve seguire una procedura legale ben precisa: gli averi del defunto senza eredi passano allo Stato. Qualsiasi tipo di azione non autorizzata configura il reato di furto. 
È necessario, quindi, muoversi correttamente e recuperare il possesso dell’immobile e gestire i beni che si trovano al suo interno.

Verificare che effettivamente non ci siano eredi
Il primo passo è verificare che non ci siano effettivamente degli eredi, contattando gli uffici competenti: all’anagrafe del Comune è possibile chiedere l’atto di morte dal quale è possibile avere una prova che non ci siano degli eredi che possano subentrare nella locazione.

 L’alternativa è contattare l’amministratore di condominio (ovviamente se l’immobile è un appartamento), al quale è possibile chiedere se sia a conoscenza della presenza di eventuali eredi, che potrebbe aver già contattato per qualche pratica rimasta in sospeso.

Nomina di un curatore dell'eredità
Una volta accertato ufficialmente che non ci siano degli eredi, è necessario presentare un ricorso al Tribunale, che dovrà nominare un curatore dell’eredità giacente. Questo professionista dovrà gestire i beni del defunto, compresi quelli contenuti all'interno dell’appartamento preso in affitto. Al ricorso è necessario presentare la documentazione:

  • l’atto di morte;
  • il contratto di locazione;
  • la documentazione che attesta la morosità dell’inquilino.

Sgombero dell'immobile
Una volta che il Tribunale ha nominato il curatore dell’eredità giacente è necessario rivolgersi a lui per gestire la pratica dello sgombero dell’immobile: è, infatti, il soggetto che può gestire legalmente tutte le pratiche legate alle proprietà del defunto. Il curatore farà un inventario dei beni mobili del de cuius, che saranno messi all’asta o utilizzati per saldare i debiti del defunto. Se gli oggetti sono di scarso valore - come i piccoli oggetti personali e i vestiti - vengono smaltiti o donati. Ad ogni modo se sono presenti degli oggetti senza alcun valore commerciale è necessario attendere la conclusione dell’intera procedura prima di rimuoverli.

Rilascio definitivo dell'appartamento
Solo quando il curatore ha completato definitivamente la gestione delle pratiche, il proprietario può tornare in possesso dell’immobile, il quale, a questo punto, può essere definitivamente svuotato.

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