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Luglio 2024

Mercato immobiliare in ripresa dal secondo semestre 2024, le previsioni per l’Italia.

La ripresa del mercato immobiliare italiano partirà dal secondo semestre dell’anno in corso. La previsione è contenuta nella nona edizione di Real Estate DATA HUB, il report realizzato dai Centri Studi di RE/MAX Italia e di Avalon Real Estate in collaborazione con l’Ufficio Studi di 24MAX. Lo studio presenta con esclusive analisi sull’andamento del mercato immobiliare italiano nel 2023 e un outlook del 2024 e dettagliati approfondimenti sulle dinamiche delle città di Roma, Milano, Bologna e Palermo e sulle relative regioni, esaminate per singoli comparti: residenziale e lusso, logistico, direzionale, commerciale e ricettivo.

Effetti macroeconomici sul settore immobiliare

Negli ultimi due anni, le dinamiche del mercato immobiliare sono state fortemente influenzate dall’aumento combinato dei prezzi degli immobili e dei tassi di interesse. “L’incremento dei tassi di interesse e dell’inflazione ha determinato un riaggiustamento al rialzo dei rendimenti attesi nel corso del 2023, comportando così una riduzione nel numero di transazioni; il successivo stop alla politica monetaria restrittiva e la riduzione dei tassi prevista per i prossimi mesi stanno iniziando a riattivare il mercato, sbloccando l’atteggiamento cautelativo adottato finora dagli investitori”, spiega Paolo Ranieri, partner di Avalon Real Estate.

Un’altra componente che sta acquisendo sempre più rilevanza, ai fini dell’equilibrio del mercato, riguarda lo stock di immobili in vendita. Il 2023 ha confermato le aspettative di rallentamento degli investimenti con una contrazione della domanda, da un lato, disincentivata dall’aspetto economico, dall’altro, dalla riduzione dell’offerta che sbilancia il mercato dal lato dei venditori. I comparti immobiliari analizzati hanno risentito del contesto macroeconomico in modo diverso.

Nel 2023, è stato il settore residenziale ad aver risentito maggiormente degli effetti dei tassi interesse, con una riduzione delle compravendite di quasi il 10% rispetto al 2022. Il comparto direzionale è rimasto stabile, mentre il segmento retail ha mostrato una crescita in linea con quanto verificatosi nel 2022. Per quanto riguarda il 2024, l’effetto dell’attesa riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE ipotizzata per il mese di giugno si rifletterà gradualmente sull’andamento del mercato nei mesi successivi, favorendo un ritorno della fiducia degli investitori con un aumento graduale della domanda nella seconda parte dell’anno. Tra le destinazioni d’uso, si prevede che continuerà ad attrarre sempre più interesse il settore industriale-logistico, che si conferma asset class del 2023.

Mercato creditizio

Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di 24MAX il 93,78% dei mutui erogati nel secondo semestre 2023 è stato finalizzato all’acquisto. Il tasso fisso si conferma la soluzione preferita, con il 79,66%, mentre il tasso variabile è al 18,77% e il tasso misto al 1,57%. Aumenta la percentuale di richiedenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per le fasce di età, quella compresa tra i 35-44 anni si conferma essere la più attiva, rappresentando il 36,3% della domanda.

Stabile l’importo medio erogato, che si mantiene in un intervallo compreso fra i 100 e i 140 mila euro. “Il mercato del credito e l’accessibilità dei mutui hanno certamente scoraggiato potenziali venditori che intendevano cambiare casa”, spiega Castiglia, che ad oggi ricopre anche la carica di Amministratore Delegato di 24MAX. “Un eventuale taglio dei tassi certamente stimolerebbe la domanda, determinandone aumenti graduali verso la fine dell’anno”.

Immobiliare logistico

Nel corso del 2023, nonostante il contesto macroeconomico, il settore logistico si è confermato il più dinamico, continuando a distinguersi per la capacità di adattarsi alle nuove esigenze e alle sfide del futuro. I crescenti costi di sviluppo hanno ridotto la costruzione di nuovi immobili, mentre la domanda è rimasta alta, comportando un incremento dei prezzi. La crescita del settore è stata favorita dal boom dell’e-commerce e dalla relativa richiesta di consegne rapide ed efficienti. Per il 2024 si prevede un ulteriore rafforzamento del comparto.

Immobiliare direzionale

Nel corso del 2023, l’immobiliare direzionale si è dimostrato attivo grazie a un parziale allentamento dell’atteggiamento prudenziale degli investitori interessati a location prime e asset di qualità. Per il 2024, si evidenziano prospettive di crescita con una particolare attenzione agli immobili di qualità e ai collegamenti infrastrutturali delle location meno centrali.

Immobiliare commerciale

Il mercato retail è sempre più caratterizzato da nuove esigenze legate all’esperienza di acquisto, all’omnicanalità e alla sostenibilità. A fronte della riduzione degli investimenti registrata nel 2023, nei prossimi mesi ci si aspetta una ripresa, sostenuta dal profondo processo di trasformazione già in atto e dal rafforzamento del mercato High Street dove cresce la domanda di immobili di alta qualità posizionati in zone centrali.

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Cinisello B.mo (MI) - Rif. 11174

Su strada di passaggio, in prossimità delle principali vie di comunicazione, proponiamo in esclusiva la vendita di un capannone di circa 430 mq totali con annessa area cortilizia pertinenziale di circa 80 mq. Lo spazio è diviso in una zona commerciale all'ingresso, con la presenza di un bancone ed una grande zona a magazzino dove attualmente è presente una grande scaffalatura. Luminoso. Grande portone sul fronte che facilita le operazioni di C/S. Libero entro 5/6mesi dal preliminare di compravendita.

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Sesto S.G. (MI) - Rif. 6873

Via Carducci, in prossimità dei principali svincoli stradali e autostradali ed a brevissima distanza viale F. Testi e dalla metropolitana, proponiamo immobile dalla metratura complessiva di 450 mq, di cui 290 mq di capannone e 160 mq ad uso ufficio. Il capannone è senza pilastri, in pianta regolare con una altezza interna di 4,5 metri sotto trave. La zona uffici è divisa in 6 locali ed è presente la climatizzazione, il tutto gode di un buon grado di finitura generale. Presente un cortile di 110 mq circa con ingresso carraio indipendente.

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Il preliminare di compravendita, o compromesso,

è obbligatorio in una trattativa?

Quando si intende acquistare o vendere un immobile il preliminare di compravendita rappresenta una preziosa tutela per tutti i contraenti. La stipula del preliminare di compravendita non è obbligatoria, ma è spesso consigliata. Per evitare inconvenienti fino al giorno dell’atto notarile di compravendita o brutte sorprese dopo, non solo è utile farlo, ma metterlo a punto anche nel modo giusto con l’ausilio di un professionista. Ecco quello che bisogna sapere.

Preliminare di compravendita, cos’è

È un documento legale, noto anche come “compromesso” mirato alla tutela dei contraenti, ovvero di chi vende e di chi acquista un immobile. Contiene tutti i dati e le informazioni necessarie per il rogito, ovvero l’atto notarile finale che sancisce il passaggio di proprietà, ma definisce anche una serie di diritti e doveri tra le due parti. È un vero e proprio contratto in cui venditore ed acquirente si obbligano a portare a termine la compravendita secondo indicate modalità ed eventuali penalità. In pratica serve ad impegnare i contraenti laddove non sia possibile la vendita immediata. Questo capita ad esempio se il compratore deve ottenere un mutuo, o se il venditore deve trovare una nuova casa. Tuttavia, è spesso anche un modo per prendere tempo per controllare che effettivamente l’immobile sia esente da vizi di qualunque tipo.

Preliminare di compravendita, quali dati deve contenere?

Oltre ai dati personali dei due contraenti è fondamentale che nel compromesso siano specificate tutte le informazioni relative all’immobile che saranno poi necessarie per la vendita vera e propria. Questi sono:

- Riferimenti identificativi dell’immobile (indirizzo, piano, interno, mq, numero di vani)
- Concessione edilizia
- Atto di proprietà (per acquisto o successione)
- Dati e planimetrie catastali con dichiarazione del venditore circa la conformità allo stato di fatto o in alternativa una relazione di un tecnico abilitato (in caso di irregolarità si parla di abusi edilizi che il venditore è tenuto a sanare entro la stipula del contratto definitivo)
- Regolamento condominiale, delibere ultime assemblee per valutare eventuali lavori straordinari che possono influenzare la cifra di compravendita, le ricevute dei pagamenti degli ultimi 24 mesi
- Certificazione energetica
Ovviamente non dovranno mancare neppure le seguenti informazioni, oltre a tutti gli elementi importanti segnalati nella checklist per vendere un immobile:

- La cifra concordata per la vendita, con le modalità del pagamento
- Il termine entro il quale andrà stipulato il rogito
- La caparra o l’acconto
- La penale, ovvero la somma da versarsi in caso di inadempienza al contratto preliminare
- La ripartizione delle spese del preliminare se effettuato presso un notaio
- Clausola sospensiva nell’eventualità di un mutuo e della sua mancata erogazione (nei tempi prestabiliti)
- Eventuale presenza di ipoteca o vizi vari sull’immobile

Il compromesso e la sua registrazione

Il compromesso non è obbligatorio, ma solo consigliato. Può essere redatto presso un notaio o messo a punto come scrittura privata, meglio se autenticata. Tuttavia, per avere valore legale è necessario che tale contratto venga registrato presso i registri immobiliari dell’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla sottoscrizione o 30 se fatto presso un notaio. Tutto questo ha un costo: l’imposta di registro (che è fissa e pari a 200 euro) e quella di bollo (con una marca da 16 euro per ogni pagina del documento). E’ bene precisare che questi importi saranno detratti dalla registrazione del contratto definitivo di compravendita, quindi non vanno considerati come un extra, ma solo come un anticipo. La registrazione del compromesso ha la funzione di proteggere il promissario acquirente da atti pregiudizievoli del venditore che potrebbe ad esempio cedere l’immobile a terzi nel periodo tra il compromesso ed il rogito. In tal caso la registrazione fa fede legale e l’acquirente avrebbe diritto sulla casa anche con un trasferimento coattivo della proprietà.

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Qui il link dell'articolo completo sul sito di iad-italia.it